Scafati: VITIELLO BACCHETTA IL SINDACO USCENTE

Le accuse del candidato di Scafati Democratica nei giorni caldi della campagna elettorale
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Stoccate dure al sindaco uscente da parte del candidato della Sinistra Democratica, del PSDI e della Sinistra L’arcobaleno, Giuseppe Vitiello. A metà strada tra la consegna delle liste dei candidati e la corsa alle urne, Vitiello spara a zero contro Francesco Bottoni, candidato del Partito...

Democratico, stilando un bilancio dell’andamento comportamentale della campagna elettorale, fatta di tono aspri e tensioni diffuse. <<Dopo la prima settimana di campagna elettorale - ha scritto Vitiello - è evidente che l’unica anomalia resta la candidatura del sindaco uscente. Ci sono due candidati veri: il candidato del Popolo delle libertà, dal quale ci differenziano programmi e valori di riferimento e c’è la nostra proposta che è quella del vero centro sinistra. L’altro invece, non è il candidato del Partito democratico ma il rappresentante della Democrazia cristiana e della lista allestita dalla famiglia Marano: il Centro popolare. Il sindaco uscente – ha continuato - in realtà ormai “uscito”, oltre a essere stato il peggiore amministratore che Scafati abbia conosciuto è la perfetta incarnazione del tradimento politico dei valori promossi a livello nazionale da Walter Veltroni e dal Partito democratico. Infatti a nessuno sfugge le due più grandi contraddizioni che Bottoni ha messo in campo in questi anni di amministrazione e nell’attuale campagna elettorale: il conflitto d’interessi e il trasformismo politico. Ancora non mi è chiaro – incalza Vitiello - come la sua coalizione, cosiddetta di centro sinistra, veda la presenza di tanti candidati al Consiglio comunale da sempre presenti nelle liste del centro destra e combattuti nell’ultima campagna elettorale come Michele Abenante – oggi candidato nella lista Democrazia Cristiana - Con questi presupposti, il sindaco “uscito” non ha alcun titolo per parlare del futuro della città, per lui parlano cinque anni di amministrazione fallimentare e l’unico suo punto programmatico: Mani sulla città. Unico slogan: affari per pochi e nessuna risorsa per tutti. Ciò che maggiormente ci preoccupa è il clima che l’uscente e alcuni dei suoi fedeli stanno creando in città: un clima che comincia tristemente ad assomigliare troppo a quello di certe campagne elettorali degli anni 80. Tutti ricordano come poi andò a finire nel ’93. Questo signore che ha occupato palazzo Mayer per troppo tempo ha la faccia tosta di parlare nel suo programma della speculazione selvaggia degli anni 80. Noi siamo usciti dalla sua amministrazione nel 2005 proprio sulla questione conflitto d’interessi e oneri di urbanizzazione. E’ necessario quindi tenere alta la vigilanza democratica e discutere dei reali bisogni della città e delle relative soluzioni. Sfido i miei avversari per un confronto, per affrontare con la massima chiarezza i ruoli politici e le responsabilità amministrative>>.