Scafati:PARLANO I CONSIGLIERI USCENTI CANDIDATI CON VITIELLO

Cuomo, Cretella, D'Ambruosio, Tafuro
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Questa volta a parlare non è stato Giuseppe Vitiello,ma i consiglieri uscenti oggi candidati nelle liste a suo sostegno. Si tratta di Giancarlo Cretella, ex esponente dell’Ulivo ed oggi candidato nella lista Scafati Democratica, del presidente del consiglio comunale uscente, Domenico Cuomo oggi candidato nel PSDI e gli...

esponenti del Sole che Ride Ignazio Tafuro e Alfonso D’Ambruoso candidati nella Sinistra L’Arcobaleno. Ad aprire la discussione, Giancarlo Cretella, esponente del coordinamento cittadino del PD. <<Quello che il sindaco vuole trasmettere, è un messaggio distorto. In questi cinque anni si è prodotto il minimo storico – questa la premessa per poi passare in rassegna alle smentite rispetto alle dichiarazioni ascoltate dal candidato del Partito Democratico, Francesco Bottoni. <<Sul programma a tratti esilarante e fantasioso del sindaco “uscito” dobbiamo dire alcune cose. Bottoni – ha continuato Cretella - dice che Scafati è pulita, ma lo è perché l’amministrazione precedente alla sua, osservante del decreto Ronchi, decise di fondare l’Acse, di organizzare la raccolta differenziata e prevedere un sito di trasferenza per la raccolta dei rifiuti. Già allora, la crisi dei rifiuti in Campania era evidente e già allora Scafati era un’isola felice. In secondo luogo, si parla del Pip, ma il piano industriale ha una storia lunga e sotto la convenzione con il Comune di Scafati fatta nel 2005 c’è la firma dell’avv. Vitiello da amministratore di Agroinvest dopo che per anni, Bottoni e alcuni del Centro Popolare avevano ritardato la discussione in consiglio>>. E così, sulla reindustrializzazione dell’area Copmes, attribuita al sindacato di Nicola Pesce e al gruppo dell’Ulivo promotore di un consiglio comunale e di una delibera che fu approvata a maggioranza “dopo l’ostracismo sfacciato del sindaco “uscito” e di larghi settori della maggioranza”. Cretella, incalza, tirando in ballo i fondi Por e la bocciatura degli unici tre progetti presentati a differenza del comune di Cava de Tirreni che ne ha presentati 17, tutti approvati. <<Domani avremo 30 milioni per la riqualificazione urbana, altri fondi Por per il Parco Regionale del fiume Sarno, altri ancora per lo sviluppo economico, ma se li gestirà il sindaco “uscito” e i suoi amici non solo non faremo un passo avanti, ma ne faremo 100 indietro. Certo, senza un ufficio di piano è difficile gestire la situazione>>. Il candidato al consiglio comunale di Scafati Democratica ha ricordato anche il Puc. <<Non solo non lo ha realizzato in cinque anni, ma in città si è visto solo tanto abusivismo edilizio. Bottoni sostiene di aver operato 400 ordinanze di abbattimento, che a noi e alla città non risultano. Infine, la Manifattura e il suo tentativo di venderla e svenderla come se fosse un problema e non una risorsa>>. Emblematico e sentito l’intervento dell’ing. Domenico Cuomo, presidente del consiglio comunale, che dopo cinque anni di diplomazia e mediazione ha sciolto una volta e per tutte le sue riserve, descrivendo la scena politica degli ultimi cinque anni. <<Prima di tutto – ha detto Cuomo – voglio rispondere al sindaco uscente, che in più di un occasione ha tentato di sminuire il mio partito, dimenticando o forse ignorando l’importanza che il PSDI ha rivestito, prima con Saragat e poi più avanti nella storia della politica. Un partito, che tra l’altro, esiste ancora. Bottoni, ha avuto il coraggio di criticare le nostre liste, non pensando alle sue, che probabilmente ha potuto conoscere solo dopo che qualcuno gliele avesse impacchettate e presentate. In cinque anni di presidenza, ne ho viste tante. Ricordo, nel ’93, in occasione dello scioglimento, per camorra, del consiglio comunale, il discorso che l’allora consigliere Giuseppe Vitiello pronunciò contro la maggioranza democristiana. Da quell’intervento, molti personaggi hanno avuto problemi con la giustizia, qualcuno è stato assolto, altri condannati. Alcuni di questi, oggi, si trovano nella coalizione di Bottoni, perseguendo quel vecchio modo di fare politica. Nella sua coalizione, consiglieri che hanno votato la sua sfiducia, assessori assenteisti, persone che hanno ridicolizzato la sua persona e poi a capo della sua campagna elettorale, personaggi, che in un occasione tentarono addirittura di aggredirmi e che oggi vedo a braccetto del sindaco uscente. Per non parlare delle pochissime riunioni dei capigruppo convocate, segno di scarso rispetto delle istituzioni>>. Francesca Cutino