Scafati: ALIBERTI E DE LUCA SI CHIARISCONO AL TELEFONO

Aliberti: <<all'inizio degli anni '90 un giovane cronista denunciò fatti di camorra>>
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La querelle tra il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, giunto a Scafati domenica scorsa a sostegno del candidato sindaco del Partito Democratico Francesco Bottoni e Pasquale Aliberti, candidato sindaco del Popolo della Libertà, sembra essersi esaurita con una telefonata. Ad...

informare l’avvenuto chiarimento e la telefonata intercorsa tra i due, è stato proprio Aliberti che, facendo anche qualche passo indietro nel tempo, ha ricordato, rafforzando la sua tesi, le vicende di un giovane cronista, che da note trasmissioni televisive e testate giornalistiche, combatteva senza freni ed inibizioni nomi e cognomi della camorra degli anni ’90. <<Ho sentito il sindaco di Salerno al telefono – ha dichiarato Aliberti - ho chiacchierato con lui per alcuni minuti cercando di capire il perché di tali illazioni. Ci siamo rassicurati a vicenda sulla futura posizione dell’amministrazione scafatese e da lui ho avuto la conferma che, quei discorsi pronunciati a gran voce, erano solo un escamotage per alzare il tiro della manifestazione ma che in realtà non erano rivolti al sottoscritto. Le nostre preoccupazioni, infatti, convergono pienamente e sono perfettamente in linea con la battaglia, che sin dagli inizi degli anni ’90, un giovane cronista che si chiamava Pasquale Aliberti e che oggi continua a chiamarsi così, combatteva, da alcune trasmissioni televisive e sui giornali, quel clima di tensione e di paura che andava dilagando negli anni bui della città di Scafati. Da allora, in maniera anche sprovveduta e con la stessa passione che oggi anima il mio impegno politico, non ho mai avuto paura o esitazioni nel fare i nomi di Galasso, Loreto e di altri che nella Scafati degli anni ’90 hanno condizionato e razziato il territorio così come non ho mai taciuto di fronte alle speculazioni edilizie messe in campo da una parte di imprenditori della zona che si sono arricchiti a danno del territorio e degli altri cittadini. Allora, infatti, le speculazioni più evidenti facevano capo a chi puntava sul “mattone”per arricchire le proprie tasche. Oggi – incalza il candidato sindaco del Popolo della Libertà - è decisamente anacronistico parlare di camorra, mentre coraggioso lo era a quei tempi, dove realmente ci si scontrava con queste difficoltà>>. Pace fatta, dunque, tra De Luca ed Aliberti, che ha tirato in ballo un'altra faccia della camorra, quella dei colletti bianchi vecchi e nuovi che attraverso le istituzioni cercano di esercitare il loro potere. <<Rassicuriamo, pertanto, il sindaco uscente per le preoccupazioni che ha per il futuro, ribadendo il colloquio avuto con Vincenzo De Luca e sottolineando la frivolezza, che il sindaco uscente, ha messo in campo in questi anni, riguardo alla camorra dei colletti bianchi, che, attraverso il potere istituzionale, hanno cercato di usurpare la città. E’ soprattutto da loro, che questa amministrazione e quella futura dovrà farsi scudo. Questo, però, durante gli ultimi anni non è stato fatto – si avvia alla conclusione Aliberti - mentre il giovane cronista, com’era allora è anche oggi, conservando anche per il futuro quella passione e quello spirito battagliero che lo ha sempre contraddistinto>>. Francesca Cutino