IL REFERENDUM SARA' DAVVERO LA FINE DEL GOVERNO RENZI'

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Matteo Renzi era orgoglioso di portare la nomea di “Rottamatore”, l’uomo che avrebbe riformato lo Stato. Ma, ahilui, quest'anno, il suo obiettivo principale di demolizione può, forse, essere proprio se stesso.

Il “signor” Renzi, non eletto dal Popolo, si ritrova immerso fino al collo in una serie di problemi, alcuni dei quali del tutto auto-inflittisi, tra cui il prossimo Referendum, entro fine anno, che deciderà, se vincesse il SI’, di trasformare i poteri del Senato, e tante altre Riforme Costituzionali previste, che la maggior parte degli italiani non condividono.

Esso avrebbe, secondo Renzi, lo scopo di semplificare il Parlamento Italiano, tagliare i costi, e dare l'Italia un Governo più stabile. Parlamento e Senato, con 945 membri, rappresentano i più numerosi legislatori eletti in Europa.

Matteo Renzi ha promesso di dimettersi se perdesse il referendum. Forse questa promessa vuole incutere negli italiani il terrore di perdere un Primo Ministro di tal fatta. Ma, per il caro Matteo, quella che una volta era una piuttosto ipotetica minaccia, sta per diventare molto realistica.

Renzi diventerebbe il secondo Primo Ministro dell'Europa occidentale quest'anno a mettere il suo destino nelle mani di un referendum che lui stesso ha voluto. La recente sconfitta del referendum di David Cameron nel Regno Unito ha dimostrato che la leadership energica da sola non è sufficiente per conquistare gli elettori stufi di vedere la propria economia andare a fondo.

Matteo Renzi è salito al potere nel febbraio del 2014, non eletto dal Popolo Italiano, ma chiamato a formare il nuovo Governo solo perché aveva vinto le primarie nel proprio partito, il PD.

Durante i suoi primi due anni, ha governato in modo relativamente facile, facendo il bello e il cattivo tempo nella politica italiana. Ma nelle ultime settimane, il Movimento Cinque Stelle ha cominciato a prendere pezzi di territorio che prima appartenevano al Partito Democratico di Renzi. E così, nel mese di giugno, il M5S ha vinto a Roma e Torino.

Questa settimana, per la prima volta, i sondaggi di opinione mostrano che il M5S è il partito più popolare in Italia, grazie anche ad un Centro Destra smembrato e ad un Centro Sinistra in forte calo grazie alle promesse non mantenute del Governo Renzi.

Il M5S di Beppe Grillo è chiaramente un movimento di protesta che, però, non ha ancora presentato un piano coerente per governare.

Le prossime elezioni, dove si voterà finalmente per dare al Paese un Governo legittimato dal Popolo, non sono previste prima del 2018.

Ma come arriveremo fino al 2018? Riuscirà l’economia a reggere? Una economia che cresce molto lentamente, con le banche italiane in crisi, come il Monte Paschi di Siena, che il Governo vorrebbe salvare ma non può, viste le regole del Parlamento Europeo che vietano allo Stato di salvarle. Matteo Renzi ha dichiarato che troverà il modo di aggirare queste regole. Ma avrà il tempo di farlo, visto che se perde il Referendum rischia di rottamarsi in anticipo? La crisi delle banche italiane è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere sotto la sedia di Renzi, come lo fu lo spread per Berlusconi. Con la differenza che lo spread, allora, era frutto di una speculazione per farlo cadere, adesso, invece, sarà l’insipienza di questo Governo per insopportabili confilitti di interesse, in gran parte responsabili del collasso delle banche, a far cadere Renzi.