Pompei: 'VERRA' A POMPEI UN UOMO VESTITO DI BIANCO'

La profezia di Bartolo Longo si è avverata. Ben 3 volte un Papa è venuto a Pompei.
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Una folla di fedeli, sicuramente 30000 o più, si è riversata a Pompei per fare da cornice alla visita del Santo Padre, Papa Benedetto XVI. Alle 10 in punto, l’elicottero del Papa ha atterrato nell’area meeting, dove è stato...

accolto dalle massime autorità di Governo, Regionali e Comunali e dall’arcivescovo di Pompei, Mons. Carlo Liberati, che è il primo a salutare il Papa. Subito dopo c’è stato il saluto del Ministro Bondi, in rappresentanza del Governo Centrale, di Bassolino, Presidente della Regione Campania, del Sindaco di Pompei, avv.Claudio D’Alessio e del Presidente della Provincia Di Palma. Dopo, il Papa è salito sulla Papamobile che ha seguito uno dei percorsi stabiliti e ha fatto il giro della Piazza Bartolo Longo, salutato da due ali di folla che lo appaludivano, fino al sagrato della Chiesa, dove era stato allestito un megapalco di circa 400 mq. Salito sul palco, il Papa ha rivolto un saluto con la mano alla folla di fedeli, poi si è seduto ed ha ascoltato il discorso ufficiale di saluto di un Sindaco D’Alessio, emozionato e felice per l’onore che gli toccava. Nel suo breve discorso, D’Alessio esprimeva la felicità della città di Pompei:<…Santo Padre, siamo gente del Sud, viviamo in una terra martoriata, eppure bella e ricca di bene. Tutti, sentiamo il bisogno di un paterno conforto, e in special modo i nostri giovani…>. Ricordiamo che, quando si vociferava della venuta del Papa a Pompei, il Sindaco D’Alessio si attivò, scrivendo una bellissima lettera al Pontefice Benedetto XVI, dove esprimeva la gioia e la volontà di tutta la città, di accoglierlo tra le proprie braccia, e come aveva predetto il Beato Bartolo Longo:< ….verrà a Pompei un uomo vestito di bianco…>, così è stato. Ben 3 volte un Papa è venuto nella città Mariana. Ma per il Papa, questa non è la prima volta che viene a Pompei, già 10 anni fa, quando era un <semplice> Cardinale, venne in visita alla Madonna, col fratello George. Al discorso del Sindaco D’Alessio è seguito quello del Vescovo di Pompei, Mons. Carlo Liberati: <…Beatissimo Padre, siamo consapevoli di trovarci in mezzo al guado, in un tempo di rapide trasformazioni sociali e di grandi pericoli per l’infanzia e per l’adolescenza, con la famiglia insidiata in ogni dove….>. Il Vescovo ha sottolineato poi, <...le attuali difficoltà che incontrano le opere sociali avviate dal Bartolo Longo, grazie alle quali, in un secolo, circa 100000 ragazzi e ragazze, qui educati e fatti adulti, si sono sentiti liberi e gioiosi di correre sulle strade della vita, come i gabbiani che volteggiano liberi sul cielo di Pompei…>. L’argomento portante della visita del Papa a Pompei e del suo discorso, è stato quello della famiglia. La Famiglia intesa come nucleo allargato di persone, di cittadini, di credenti. La folla di Pompei, accorsa a salutare il Santo Padre, non è altro che il più chiaro esempio del concetto di Famiglia. Più volte, nel corso della giornata, è stato ricordato l’appuntamento tenutosi alcune settimane fa a Pompei, coincidente con il 1° pellegrinaggio nazionale delle Famiglie per la Famiglia, che ha coivolto più di 10000 fedeli in pellegrinaggio da Scafati a Pompei. L’evento, preparatorio alla venuta di Papa Benedetto XVI nella città mariana, organizzato dal Rinnovamento nello Spirito Santo, movimento ecclesiale che in Italia conta più di 200 mila aderenti, raggruppati in 1900 gruppi e comunità, ha ottenuto un grande successo, per aver determinato l’aggregazione e il raccoglimento di tante famiglie provenienti da ogni dove. Altro argomento portante del discorso papale è stato i giovani, la lotta alla criminalità e i problemi di un sud martoriato. <Sono venuto pellegrino…>, questa è stata la prima affermazione di Benedetto XVI, poi, <…Il mio pensiero va agli ammalati, ai carcerati e ai giovani disoccupati. A tutti la mia vicinanza spirituale e il mio affetto. Vi invito a confidare sempre più nel sostegno di Maria…>. Queste le parole del Santo Padre ad apertura dell’Angelus, in un messaggio di speranza che continua il discorso del suo precedessore Giovanni Paolo II. Ad ascoltare il Papa e l’Angelus, numerosi ospiti e personalità. Tra i tanti, il Sindaco di Scafati, dott. Pasquale Aliberti. Un Sindaco forte e carismatico, fervente cattolico, che sta iniziando la sua opera di trasformazione della città di Scafati, al pari di quello che ha fatto in 5 anni, il Sindaco di Pompei. A prescindere dal colore politico, sono Sindaci per la Città e per il Cittadino. Notevoli sono state le misure di sicurezza, 1000 uomini delle forze di Polizia, Carabinieri e Finanza, impegnati, e 250 addetti al soccorso, per la presenza del Papa, ma anche per la presenza di tanti illustri ospiti: Il Cardinale Pepe, il Cardinale Giordano, il Cardinale Martino, il Ministro dei Beni Culturali Bondi (che ritornerà il 28 insieme a Berlusconi), il Presidente della Regione Campania Bassolino, il Presidente della Provincia di Napoli, Di Palma, l’ex on. Mastella, il Presidente del Consiglio Regionale della C ampania, nonché moglie di Mastella, Sandra Lonardo, il Prefetto di Napoli Pansa, il prefetto Profili, numerosi Sindaci dell’area vesuviana e dell’agro sarnese nocerino, l’ex on. Vittorio Sgarbi, e tanti altri. Dalla giornata di Sabato pomeriggio non è stato più possibile sostare al centro di Pompei, neanche per i residenti delle zone interessate dalla visita del Pontefice o immediatamente vicine. Ferma anche la città di Scafati, con la chiusura dello svincolo autostradale Pompei Est-Scafati. Un dispiegamento di forze a 360° che ha reso possibile la visita in tutta tranquillità. Dopo l’Angelus, il papa, dopo un altro giro per Pompei, in Papamobile, si è recato a pranzare insieme a tutti i sacerdoti, nella grande sala Marianna De Fusco. Dopo pranzo, un riposino e poi, il Rosario nella Basilica, dove si è potuto entrare solo per invito. Infine, all’elicottero, nell’area meeting e ritorno in Vaticano. Prisco Cutino