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Gargiulo&Polici Communication18:22
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CAVA DE' TIRRENI, LANCIO DI PETARDI ALLO STADIO: LA POLIZIA DI STATO DENUNCIA UN TIFOSO DEL MONOPOLIPortavoce Polizia di Stato17:57
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Luigi Cocco00:44
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uf.st.P.A. Pompei19:59
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PK COMMUNICATION00:39
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uf.st. Tommasetti00:18
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UF.ST.SPORTING ARECHI21:29
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Monica De Santis20:49
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STAFF SINDACO19:59
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Enzo Ruggiero00:35
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Monica De Santis23:53
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Marella Brunetto e Marco Pirollo23:19
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Virginia Maresca20:23
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Enzo Ruggiero00:11
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Luigi Cocco00:03
Scafati: RAFFAELE VASTOLA: UNA VITA PER FAR VIVERE
Dopo il decesso, il gesto dei genitori: la donazione degli organireni e cornee sono stati destinati ad alcuni ospedali campani come il Monaldi, il Cardarelli, il Policlinico e il Ruggi D’Aragona di Salerno. Quattro organi che hanno salvato la vita a quattro giovani dai 18 ai 30 anni in attesa di un espianto. Grazie, ai genitori di Raffaele, Giuseppe e Luigia Di Donna, tutto questo è stato possibile. Questa mattina, le esequie sono partite dalla loro abitazione, in vicinale San paolo, per proseguire verso la chiesa di via Poggiomarino. Lì, una folla di amici, parenti, il fratello Angelo, i nonni Raffaele e Pasqualina hanno pianto disperatamente il proprio caro, stretti in una morsa di dolore. Grande commozione, di fronte alla bara che ha attraversato tutta la città, tra le lacrime e i perché della gente, accorsa perché a conoscenza della drammatica vicenda risalente al 20 gennaio scorso. Un incidente, uno schianto e il trauma cerebrale costatogli la sua giovane vita, spezzata a soli diciotto anni. Nonostante indossasse il casco, Raffaele ha battuto con forza la testa, forse dopo esser stato sbalzato dal mezzo incappato in qualcosa sul selciato. Dopo il ricovero d’urgenza presso il reparto di rianimazione del nosocomio di Nocera, le sue condizioni sono state giudicate gravissime. Raffaele è stato in coma per alcuni giorni per poi non farcela. Ma l’epilogo, seppur drammatico, vede nel gesto dei suoi genitori una grande speranza che fa rivivere Raffaele in altre quattro persone, che, grazie ai suoi organi, possono condurre finalmente una vita normale.