ELEMENTARI, RITORNANO OTTIMO, BUONO, INSUFFICIENTE IN PAGELLA: LA PROPOSTA DEL GOVERNO

La proposta del governo mette in luce le difficoltà riscontrate nei cosiddetti giudizi descrittivi, preferendo un ritorno ai vecchi voti. Si valuta anche il ritorno del "gravemente insufficiente"
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L’attuale sistema, introdotto solo tre anni fa, ha incontrato delle critiche soprattutto per la complessità dei giudizi correlati al livello di apprendimento raggiunto dai bambini. Concetti come “in via di prima acquisizione” sono risultati poco chiari e di difficile interpretazione per molti. 
 
Tre anni fa, nel 2021, l'Italia era governata dal Governo Conte e lui era Primo Ministro. Il ministero dell'Istruzione, era affidato a Lucia Azzolina, quella dei banchi a rotelle (uno spreco di soldi enorme) dal 10 gennaio 2020 al 13 febbraio 2021. A lei seguì Patrizio Bianchi. Insomma, è un parto del M5S. 
 
La proposta di Valditara prevede una scala di valutazione più tradizionale fatta di quelli che vengono chiamati “giudizi sintetici”, suddivisa in gradazioni come insufficiente, sufficiente, discreto, buono e ottimo, presenti nelle pagelle fin dagli anni ‘70. Ha anche affermato: “Abbiamo deciso di tornare, dal prossimo anno scolastico, a formule comprensibili al posto di quelle astruse introdotte di recente. Come fa un genitore o un bambino a capire che in via di prima acquisizione vuol dire insufficiente? È una questione di chiarezza”. Si sta anche valutando l’aggiunta di un ulteriore giudizio, quello di “gravemente insufficiente”, per meglio riflettere il livello di prestazione degli studenti.
 
Solo tre anni fa i voti erano invece stati sostituiti dalle lettere e da nuovi livelli come in via di apprendimentobaseintermedio, avanzato.
 
Oltre alle modifiche riguardanti le pagelle, il disegno di legge prevede anche l’adozione di voti in decimi nelle scuole medie e superiori nel primo e nel secondo quadrimestre. Questo eviterà situazioni in cui i voti vengono omessi nel primo quadrimestre, come accade in alcune scuole.
 
Il Ministro Valditara si è anche soffermato sull’importanza di investimenti significativi per contrastare l’abbandono scolastico e creare opportunità di successo formativo per tutti gli studenti. Ha inoltre enfatizzato la necessità di una scuola innovativa, capace di adottare nuove forme di didattica e inclusione per garantire un futuro migliore agli studenti e al territorio.
 
Questa riforma rappresenta un passo avanti verso una valutazione più trasparente e comprensibile, che mette al centro il benessere e il successo degli studenti.