BUFFON E L’ARROGANZA DEL POTERE

Lo sfogo di un tifoso napoletano, Giulio Palumbo
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Resto allibito davanti alle dichiarazioni di Gianluigi Buffon, portiere della Juventus e della Nazionale italiana, campione del mondo, di tanti scudetti e coppe Italia. Per il blasone che ha maturato, ritengo diventerà, al termine della carriera, uno dei massimi rappresentanti delle istituzioni del calcio italiano.

Un personaggio di tale lignaggio afferma che l’arbitro della partita Real-juve, per il sol fatto che lui non sia più un ragazzo di 25 anni, per il sol fatto che la partita fosse importante, per il solo fatto che non si sia reso conto dell’impresa che stava compiendo la Juventus, non avrebbe mai e poi mai dovuto fischiare un rigore alla squadra avversaria nei minuti di recupero.

Come dire che il suddetto arbitro non avrebbe dovuto compiere il proprio dovere. Che il fallo fosse o meno da sanzionare, al nostro Gigi nazionale, non interessa affatto. Per lui quello che conta è che il rigore non andava fischiato perché non si poteva rovinare l’opera che stava realizzando la sua squadra.

Davanti a noi abbiamo un classico esempio di arroganza del potere. Ma come? Avete sempre professato la pacatezza nei giudizi verso le decisioni arbitrali, avete sempre snobbato coloro che, per un rigore inesistente al 95’ hanno spaccato, per la rabbia, lo spogliatoio invece di accettare il sacrosanto verdetto arbitrale, ora passate all’improvviso dall’altra sponda, comportandovi come i peggiori piagnoni? Ma un calciatore può affermare alla stampa che l’arbitro sia una pattumiera, un bidone della spazzatura?

Perché questa accusa di mancanza di sensibilità dell’arbitro, Buffon, non l’ha manifestata dopo la partita di supercoppa italiana Juventus-Napoli giocata a Pechino dove l’arbitro aveva rovinato l’impresa del Napoli espellendo ben due giocatori partenopei e concedendo un rigore dubbio alla juve? Perché questa accusa non l’ha mossa dopo Juventus-milan dello scorso anno quando l’arbitro ha concesso un rigore più che generoso al 95’ alla Juventus rovinando l’impresa dei rossoneri di strappare un pareggio allo juvenus stadium? Perché questa animosità non l’ha rivolta alla stampa dopo la partita di coppa Italia Juvenus-Napoli dello scorso anno quando l’abritro ha rovinato l’impresa degli azzurri lasciando correre su un fallo in area juventina e fischiando immediatamente dopo un rigore inesistente alla sua squadra? Perché questo astio non l’ha provato verso l’arbitro della partita chievo-juventus di quest’anno che ha rovinato l’impresa dei veronesi, non concedendo un rigore per fallo sul giocatore clivense Cacciatore per poi espellerlo pochi minuti, dopo che ne aveva già espulso un altro, quando lo stesso stava manifestando il medesimo stato d’animo di Buffon della partita di ieri sera? Perché, solo pochi giorni fa, Buffon non ha compreso le proteste dei Beneventani che hanno inveito contro l’arbitro reo di mancanza di sensibilità per aver assegnato ben due rigori, di cui il secondo molto dubbio, e non sanzionando un fallo netto in area di un difensore juventino?

Ieri abbiamo assistito ad un tristissimo spettacolo. I vari Buffon, Agnelli e company. sono sembrati proprio come un gruppo di nobili del settecento in parrucca e cipria quando protestavano contro la plebe accusandola di reato di lesa maestà. La dimostrazione del potere di palazzo, ancora una volta, viene palesemente esaltata dai comportamenti dei signori della corte del calcio italiano. Ma la legge del contrappasso che impone ai rei la condanna analoga al crimine commesso non fa sconti a nessuno. Ora, anche tutti gli juventini avranno potuto provare quanto amaro sia il veleno del calice dell’ingiustiza subita. Il mio augurio più sentito è quello di veder scomparire definitivamente dai loro volti quei sorrisini ironici frutto di alterigia, e di boria. Il peso del potere di palazzo che impongono in Italia è lo stesso dal quale vorrebbero liberarsi in Europa. Auguri!