POMPEI, SI ALLUNGANO I TEMPI PER L’APPROVAZIONE DEL BILANCIO

Commissario ad acta per la mancata approvazione di una delibera
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Sono furioso. Mesi di lavoro, tutti gli allegati del bilancio di previsione 2018/2020 pubblicati sul sito, lo schema pronto per l’approvazione in Giunta, e ci ritroviamo con un Commissario ad acta per la mancata approvazione di una delibera propedeutica allo schema di bilancio  che richiede un esame, ad esagerare, di un paio di giorni. No. Non si fa così. Ci rivolgeremo al Prefetto”.

Il sindaco Pietro Amitrano esprime, con queste parole, tutta la sua amarezza per un episodio che lede anche l’immagine del Comune di Pompei e della sua amministrazione.

Alle 12,56 di giovedì 12 aprile 2018 è arrivato il parere negativo dei revisori dei conti su una delibera che si sarebbe dovuta approvare in mattinata unitamente allo schema di bilancio, e a Palazzo de Fusco si insedia un Commissario ad acta che ora dovrà gestire direttamente le operazioni che erano in dirittura d’arrivo.

Partiamo da un’ammissione di colpa: – spiega Amitrano – eravamo in ritardo. Ma si trattava di un ritardo dovuto solo ed esclusivamente alla enorme mole di adempimenti che occorrono per completare una procedura che è una specie di pachiderma burocratico. Non è un caso che sono centinaia i Comuni italiani che si vedono costretti a non rispettare i tempi. Si arriva in affanno. E’ inevitabile. E di questa cosa mi assumo tutte le responsabilità. Ma è un dato che ce l’avevamo fatta. Stamattina avremmo portato lo schema di Bilancio in Giunta, ed aspettavamo solo l’ok dei Revisori. Telefonate, messaggi… niente. Nessuno dei tre Revisori sembrava rendersi conto della gravità dei ritardi. Alla fine la coltellata alla schiena. Parere negativo per una delibera propedeutica al Bilancio e relativa alla Programmazione Triennale del Fabbisogno di Personale. Insomma, parere negativo, sul Piano Assunzioni 2018/2020. Che per giunta era già pronta, ma doveva passare per forza di cose per il parere dei Revisori.

Potevano avvertirci, metterci in condizione di intervenire e correggere. Niente. Silenzio assoluto. E qualche minuto prima delle tredici, il no a sorpresa.

Io non ho mai amato le polemiche, e rispetto il lavoro di tutti, ma qui siamo di fronte ad una grave mancanza di correttezza istituzionale. E ad una assoluta mancanza di collaborazione, che pure dovrebbe essere il presupposto principale tra un’Amministrazione e chi è delegato a controllare il suo operato.
Eravamo sul filo di lana. Sapevano che si rischiava grosso e invece hanno preferito continuare a lavorare dai loro uffici senza neanche pensare di venire in Comune. E’ da non credere: tutta questa vicenda si è consumata per telefono e via Pec. Se è normale questa procedura qualcuno dovrà spiegarmelo”.

Ora Amitrano conta di rivolgersi alla Prefettura.