POMPEI, FURBETTI DEL CARTELLINO: LA CHIUSURA DELLE INDAGINI VEDE 27 INDAGATI DI CUI 8 SOSPESI DAL SERVIZIO

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Il Comune di Pompei non aveva bisogno di questo scandalo per assurgere alla cronaca, lo è già di per sè famoso, ma vediamo cosa è successo e quali sono gli sviluppi giudiziari.

Tutto parte dal blitz di Aprile 2015, due anni fa esatti, quando, a seguito di denunce anonime (pare che un cittadino recatosi ad uno sportello comunale non trovò l’impiegato addetto: questo capitò per diversi giorni fino a che l’ignaro cittadino decise di rivolgersi con una denuncia presso gli uffici di Polizia. Da allora il via all’inchiesta che ora troverà il suo naturale sfogo all’interno di un’aula giudiziaria), furono messi sotto osservazioni dalla polizia di stato due dei sei orologi marcatempo dove gli impiegati comunali ogni mattina strisciavano il badge che indicava l’ingresso negli uffici.

Ebbene, dall’osservazione dei due orologi marcatempo, nonché dalle video camere installate alo scopo, dai pedinamenti effettuati, si riscontrarono marcature irregolari dei badge e assenze ingiustificate durante l’orario di servizio. Il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Alessandro Pennasilico, che sovrintendeva le indagini, appurò che alcuni impiegati indagati figuravano in servizio mentre se ne andavano a fare shopping nel Centro Commerciale “La Cartiera”, o in altri centri commerciali, oppure a sorseggiare il caffettino al Bar, oppure se ne andavano a casa a provvedere alle esigenze della casa e poi rientravano in servizio dopo qualche ora o anche minuti, a seconda delle loro esigenze. Alcune volte tornavano anche a timbrare a fine giornata lavorativa, giusto perché dovevano timbrare l’uscita dal lavoro. 

Quindi, c’era chi entrava in ritardo, dopo una mezzoretta o alcune ore, e chi addirittura a fine servizio, nonostante gli orologi marcatempo dimostravano l’entrata e l’uscita regolare. Questo faceva capire che c’erano colleghi compiacenti che timbravano al loro posto. E le video camere testimoniavano invece il ritardo o l’assenza ingiustificata o l’uscita anticipata.

Dopo due anni esatti la chiusura delle indagini che vede ben 27 dipendenti, a vario titolo, inquisiti. 8 di loro invece sono stati sospesi dal servizio. Si tratta di Barbato Roberto (3 mesi di sospensione), Iannuale Maria (due mesi), Rita lovene (due mesi), lzzo Giuseppe (un mese), Lanziere Isabella (tre mesi), Maio Dalila (tre mesi), Vangone Giuseppe (due mesi), Vollaro Luigi (due mesi).

Il reato contestato è truffa aggravata ai danni dello Stato e falsa attestazione della presenza in servizio mediante modalità fraudolente. Molti di loro dovranno anche restituire somme percepite per prestazioni mai eseguite.

Quello del Comune di Pompei è solo l’ultimo anello di una catena molto lunga fatta di episodi simili e ben più gravi; da quello emerso ieri all’ospedale Villa Sofia di Palermo, dove sono stati condannati nove tra medici, infermieri e impiegati amministrativi con l'accusa di assenteismo, al penultimo caso dei 94 dipendenti indagati al Loreto male andando, di cui 55 provvedimenti di custodia cautelare, e poi andando indietro nel tempo, ma solo di 8 mesi, troviamo i seguenti casi (ringraziamo Federica Mochi dell’ADNKRONOS da cui abbiamo appreso le  notizie):

13 FEBBRAIO 2017: La Polizia di Stato di Messina arresta due medici del servizio 118 di Letojanni accusati di assenteismo e false sottoscrizioni. Secondo le Procura, i due medici si sarebbero assentati dal proprio posto di lavoro per interi turni di servizio, simulando la presenza e sottoscrivendo l'apposito registro.

31 GENNAIO 2017: La Guardia di finanza di Viterbo, notifica 23 provvedimenti di conclusione indagine-avvisi di garanza e una misura cautelare di sospensione dal servizio per reati di falso e truffa ai danni dello Stato. I provvedimenti sono emessi a conclusione di un'indagine che vede coinvolti, per ipotesi di assenteismo e truffa mediante false attestazioni, medici, infermieri e ausiliari in servizio presso una Unità operativa dell'ospedale Bel colle di Viterbo.

25 GENNAIO 2017: A Nola, i carabinieri notificano 63 avvisi di conclusione indagini nei confronti di altrettanti dipendenti del Comune nell'ambito di indagini su casi di assenteismo.

24 GENNAIO 2017: Cinquanta dipendenti del Comune di Giugliano (Napoli) sono indagati nell'ambito di un'indagine dei carabinieri contro l'assenteismo. C'era chi passava il badge e andava via a occuparsi di faccende private o, addirittura, a giocare con i gratta e vinci, chi 'strisciava', anche per i colleghi assenti.

13 GENNAIO 2017: A nove dipendenti dell'Enac in servizio presso la direzione dell'aeroporto 'Falcone Borsellino' di Punta Raisi viene notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura della Repubblica del capoluogo per truffa aggravata, false attestazioni o certificazioni, nonché peculato d'uso. L'indagine consente di smascherare un meccanismo basato sulla sistematica assenza degli indagati dal posto di lavoro, che facevano invece figurare la loro presenza grazie a colleghi che timbravano il cartellino al posto loro.

27 DICEMBRE 2016: I Carabinieri di Arzano (Napoli) notificano tre ordinanze di sospensione dall'esercizio di pubblico ufficio o servizio a carico di tre esponenti della Polizia Municipale di Arzano ritenuti a vario titolo responsabili di false attestazioni o certificazioni, truffa ai danni di ente pubblico e peculato.

4 NOVEMBRE 2016: Al Comune di Furci Siculo (Messina) sedici dipendenti del Comune sono raggiunti da una misura cautelare perché ritenuti responsabili di truffa in danno di ente pubblico, falsa attestazione mediante modalità fraudolente, che consiste nell'effettuare la timbratura del cartellino marcatempo badge delle presenza in servizio in orari non conformi.

25 OTTOBRE 2016: Quarantasei dipendenti del Comune di Sulmona (su un totale di 102) sono indagati per truffa aggravata e false attestazioni o certificazioni nell'utilizzo del badge nella maxi inchiesta della Gdf sull'assenteismo, per la quale la Procura della Repubblica della città ovidiana ha appena concluso le indagini.

3 OTTOBRE 2016: Cinquantanove dipendenti assenteisti del Comune di Milazzo vengono indagati e sottoposti all'obbligo di firma. A quanto emerso dalle indagini della Gdf c'era chi, durante il turno di lavoro, andava al bar, chi, addirittura, ad allenare la sua squadra di basket o a farsi fare un massaggio.

30 SETTEMBRE 2016: Trentatré dipendenti del Comune di Biella vengono indagati a vario titolo, per truffa in danno dello Stato, peculato e falso. Secondo le indagini dei carabinieri, si assentavano sistematicamente ed ingiustificatamente dal lavoro senza registrare l'uscita.

29 SETTEMBRE 2016: Dieci 'furbetti del cartellino' vengono scoperti al Comune di Scafati (Salerno): timbravano, poi andavano a fare shopping in centri commerciali ma anche a fare passeggiate al Santuario di Pompei. Nello stesso giorno finisce nei guai anche un dipendente del Comune di Napoli, impiegato ufficialmente con la mansione di giardiniere; l'uomo timbrava il badge di presenza e poi tornava tranquillamente a casa.

28 SETTEMBRE 2016: A Genova viene scoperto un sovrintendente capo della polizia municipale, in servizio all'Ufficio Notifiche di Portoria, che ogni mattina timbrava il cartellino al I Distretto dei vigili in piazza Ortiz e poi ritornava a casa alla Fiumara.

23 SETTEMBRE 2016: A Castel San Giorgio, nel Salernitano, 12 dipendenti comunali vengono sospesi dopo essere stati 'pizzicati' a timbrare il cartellino e uscire subito dopo per andare al bar, a fare la spesa fino a dormire in un deposito.

20 SETTEMBRE 2016: Altri due vigili 'furbetti' vengono indagati per assenteismo a Nardò, in provincia di Lecce, nel Salento. I due, un capitano e un assistente della polizia Municipale, falsavano la marcatura delle presenze, usando anche l'auto di servizio per commissioni private.

8 SETTEMBRE 2016: Furbetti del cartellino all'ospedale di Aversa (Caserta): sospesi 3 dipendenti. I tre utilizzavano irregolarmente il sistema di rilevazione delle presenze e si allontanavano ripetutamente dal posto di lavoro per fatti privati. Si tratta di un dirigente medico, di un collaboratore professionale sanitario esperto e di un operatore socio sanitario.

- 7 SETTEMBRE 2016: Timbravano il badge, a volte anche grazie l'aiuto di colleghi complici, poi uscivano a fare shopping per le vie del centro di Ortigia o in vari centri commerciali. In altri casi 'ritoccavano' con comodo il giorno dopo orari e turni nell'ancora esistente registro cartaceo. E' quanto emerge dalle 6.800 ore di video-registrazioni con cui le Fiamme Gialle di Siracusa 'pizzicano' per assenteismo 29 dipendenti pubblici, impiegati presso le quattro sedi del 'Libero Consorzio Comunale di Siracusa' già 'Provincia Regionale'.

Ma la cronaca ci dice che di questi episodi ne sono accaduti anche in passato. Anche al Comune di Pompei l’andazzo andava avanti da anni con protagonisti diversi o gli stessi, e non ci risulta che sia stato mai denunciato da qualcuno.