Scafati: ESITO NEGATIVO PER IL MERCATO POMERIDIANO

I venditori abbandonano l’area mercatale prima del previsto. Cancelli già chiusi alle 17.00. 
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Il 30 maggio scorso, il primo cittadino del Comune scafatese, Pasquale Aliberti, rendeva noto con un’ordinanza che il mercato settimanale di Via della Gloria sarebbe rimasto aperto fino alle ore 20.00 per un martedì al mese, a partire da giugno e sino a settembre. I giorni d’orario prolungato sono stati prestabiliti e la data scelta per il mese corrente cadeva proprio ieri, 10 giugno, così ci siamo recati sul posto a verificare l’andamento dell’appuntamento mercatale.

Non c’è molto da dire dato che quando siamo arrivati, erano più o meno le 17.00 e i cancelli dell’area mercatale risultavano già chiusi. All’interno, solo qualche commerciante che stava per andar via. Abbiamo provato ad avvicinarci ugualmente per chiedere come mai ci fosse quella desolazione. Pare che allo scoccare delle 14.00, orario consueto di chiusura, la maggior parte dei venditori si sia volatilizzata fuggendo letteralmente dal mercato con la comune giustificazione: “Chi ce la fa’ a restare qui per altre sei ore?!”. Anche i Vigili Urbani, che sorvegliano l’area, hanno confermato questa versione, aggiungendo che gli stand superstiti erano talmente pochi da far decidere di chiudere. Probabilmente neanche le persone informate a riguardo erano tantissime ma qualcuno che si stava recando al mercato a quell’ora e che è rimasto deluso dalla situazione, l’abbiamo incontrato. Una di queste signore ci ha detto: “Ho saputo dell’iniziativa e mi piaceva l’idea di passeggiare tra gli stand in un orario più fresco di quello mattutino, ho portato anche i bambini con me. Non abitiamo proprio vicino ma siamo venuti a piedi e ora ci tocca ritornare a casa senza aver concluso nulla. A Scafati non riesce mai niente.”. Certamente non ci sentiamo di biasimare i commercianti del mercato, i quali cominciano la loro attività di buon mattino ed è anche logico che arrivino a ora di pranzo tanto stanchi da desiderare solo di tornare a casa. Ma allora ci sorge una domanda: perché non accordarsi preventivamente con l’Amministrazione comunale e decidere magari per un’alternativa?... Tra l’altro, nell’ordinanza del Sindaco, si legge chiaramente che la richiesta relativa alla suddetta iniziativa è pervenuta, in data 26 maggio 2008, da parte delle stesse organizzazioni di categoria esistenti nel mercato. A questo punto sembra proprio che ci sia qualcosa che non si spiega. Rossella Varone