Angri-Nocera Inf: OPERAZIONE NEMESI

Emesse 12 ordinanze di custodia cautelare in carcere
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In data odierna, i Carabinieri della Stazione di Angri e della Compagnia di Nocera Inferiore, hanno dato esecuzione ad Angri (SA), Sant’Antonio Abate (NA), Boscoreale (NA), Poggiomarino (NA), Sassano (SA) e Boscotrecase (NA), a 12 (DODICI) ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE [ D’AURIA Vincenzo classe 1956 ( di Sant’Antonio Abate ), D’AURIA Catello Raffaele classe 1982 ( di Sant’Antonio Abate ), PALUMBO Natale classe 1974 ( di Poggiomarino ), CALANDRIELLO Giovanni classe 1959 ( di Sassano ), DI MARTINO Gaetano classe 1978 ...

( di Boscoreale ), DI PALMA Michele classe 1962 ( di Boscoreale ), ESPOSITO Rosa classe 1978 ( di Boscoreale ), COZZOLINO Fulvio classe 1971 ( di Boscotrecase ), DE RISO Salvatore classe 1976 ( di Sant’Antonio Abate ), DE GREGORIO Gennaro classe 1960 ( di Sant’Antonio Abate ), ROSANOVA Carmine, BUONTEMPO Arcangelo classe 1985 ( di Angri ) ], ritenuti responsabili dei reati di usura pluriaggravata e continuata, esercizio abusivo di attività finanziaria nonché, in via correlata, all’estorsione. Sono state interessate all’attività anche altre cinque persone, deferite a p.l. , ovvero, D’Auria Ciro 1987 di Sant’Antonio Abate; Bianchi Anna 1963 di Sant’Antonio Abate; Di Martino Ciro 1965 di Boscotrecase; Falanga Maddalena 1967 di Boscotrecase; Trezza Pasquale 1971 di Teggiano. L’esito positivo del complesso e laborioso iter d’indagine posto in essere dalla Magistratura e dai Carabinieri, finalizzato al riscontro su fondate basi probatorie di tali tipologie di reato a grave impatto sociale e raramente oggetto di denuncia da parte delle vittime, ha fatto scaturire il nome convenzionale dell’operazione quale “ NEMESI “ . L’attività investigativa, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Nocera Inferiore Dott. Roberto Lenza, iniziata nel mese di gennaio 2007 e terminata nel novembre 2007, è stata espletata con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, servizi O.C.P. ( osservazione – controllo – pedinamento ) ed attività di perquisizioni personali, veicolari e domiciliari ( poste in essere nel settembre 2007 ), con contestuali sequestri di titoli di credito e documentazione utile alle indagini. Nel corso della stessa, in via crescente, relativamente il numero degli autori e delle parti offese si è avuto modo di acclarare l’attività delinquenziale posta in essere da gruppi di persone, residenti le Province di Napoli e Salerno, dedite ai reati di usura, estorsione ed esercizio abusivo di attività finanziaria. L’incipit risale al mese di gennaio 2007, quando un commerciante, oramai in status fallimentare, in preda ad un forte stato di disperazione, cagionato dalle ormai insostenibili vessazioni patite, al Comando Stazione Carabinieri di Angri, sporgeva denuncia nei confronti del titolare di un esercizio di vendita di carni ubicato ad Angri (D’AURIA Vincenzo), per il reato di usura. Nel corso delle indagini l’A.G. disponeva perquisizioni presso le abitazioni e locali commerciali del D’AURIA che davano esito positivo, difatti venivano rinvenuti effetti cambiari riconducibili al denunciante e venivano disvelate tramite lo studio della documentazione acquisite altre probabili vittime di usura (tra le quali due imprenditori agricoli del luogo) le quali, opportunamente escusse confermavano di essere perseguitate da tali azioni criminose ad opera dei medesimi soggetti.. Nel corso delle prime attività di intercettazioni telefoniche, all’uopo espletate, si è avuta cognizione della reale drammaticità e portata delle azioni delittuose patite dal denunciante. Nella fattispecie lo stesso era vittima non solo di usura, ma anche di azioni vessatorie correlate da parte del gruppo composto, per l’appunto, dagli altri indagati. Relativamente il citato nucleo familiare, l’attività di indagine ha permesso di acclarare che i DAURIA, approfittando dello stato di bisogno dei malcapitati determinato da situazioni di ristrettezze economiche: a) in corrispettivo del prestito di una somma di denaro pari ad euro 14.500,00, si facevano consegnare dal denunciate assegni per una somma complessiva di euro 22.500, postdatati a 30 ( trenta ) o al massimo a 40 ( quaranta ) giorni, così praticando interessi usurai del 490% annuo; b) non avendo potuto riscuotere l’importo di 3 assegni pari ad euro 10.000 che costituiva parte del credito usuraio di cui al capo sub a), si facevano promettere prima 100,00 euro al mese per ogni mille euro così praticando interessi usurai del 120% annuo e successivamente, non avendo la vittima adempiuto, si facevano consegnare 30 cambiali dell’importo di 1.000,00 euro cadauna da pagare in trenta mesi così praticando interessi usurari del 55% annuo; c) mediante violenza consistita nel picchiare e ferire il denunciante con un coltello ed un bastone da cucina, minacciandolo di morte, lo costringevano a consegnargli denaro in varie occasioni per saldare il debito di cui al capo sub b) nonché a firmare 30 effetti cambiari dell’importo di 1.000,00 euro ciascuno così procurandosi tali ingiusti profitti ed in ciò risponderanno anche del reato di estorsione. d) quale corrispettivo di prestazioni di denaro pari ad euro 3.000,00, nell’arco temporale dei successivi tre mesi, si facevano promettere e percepivano dai due coniugi imprenditori agricoli la somma complessiva di 6.000,00 euro così praticando interessi usurari del 400% annuo; e) mediante violenza consistita nell’aggredire fisicamente uno dei due coniugi, nonché minacciandolo di morte, lo costringevano a consegnare denaro in varie occasioni per saldare il debito di cui al capo sub d) nonché costringevano la moglie a firmare n° 6 effetti cambiari dell’importo di 1.000 euro cadauno. Il quadro investigativo, man mano che è venuto a delinearsi nella prosecuzione delle indagini vedeva l’emergere di altri gruppi di persone e singoli, qui di seguito elencati, dei quali il denunciante non aveva fatto alcun cenno e quindi individuati sulla scorta delle attività tecniche esperite, i quali in concorso tra loro o singolarmente compivano azioni delittuose della medesima tipologia in danno del denunciante. f) In concorso tra loro DI PALMA Michele ( guardia giurata di Boscoreale usuraio), DI MARTINO Gaetano ed ESPOSITO Rosa ( marito e moglie di Boscoreale, il primo sicario del DI PALMA Michele nell’estorsione a danno del denunciante e quest’ultima congiunta e prestanome del DI PALMA Michele ), PALUMBO Natale ( usuraio di Poggiomarino interessato nell’intermediazione tra gli altri usurai DI PALMA Michele e CALANDRIELLO Giovanni ed il denunciante) e COZZOLINO Fulvio (noto pluripregiudicato di Boscoreale sicario degli altri correi ed autore della violenza fisica e delle minacce da questi esercitate in danno del denunciante, al fine di costringerlo al saldo dei debiti; g) Concorso tra PALUMBO Natale cui sopra, CALANDRIELLO Giovanni, alias “ Gianni di Sala Consilina “ (noto pluripregiudicato da Sassano ) e TREZZA Pasquale ( contabile, complice del CALANDRIELLO Giovanni); h) Concorso tra DE RISO Salvatore ( pluripregiudicato da Sant’Antonio Abate, usuraio ), DE GREGORIO Gennaro e ROSANOVA Carmine ( entrambi sicari del predetto DE RISO autori delle minacce in danno del denunciante, al fine di costringerlo al saldo dei debiti ); i) DI MARTINO Ciro ( noto usuraio pluripregiudicato da Boscotrecase ); j) BUONTEMPO Arcangelo ( pregiudicato di Angri ); k) SABATINO Alfonso ( usuraio ). Con pertinente decreto, il Dott. Roberto LENZA disponeva le perquisizioni presso le abitazioni e locali commerciali di proprietà ed in uso ai su citati DI PALMA Michele, DI MARTINO Gaetano, ESPOSITO Rosa, PALUMBO Natale e DI MARTINO Ciro le quali davano esito positivo, difatti venivano rinvenuti effetti cambiari riconducibili al denunciante ed ad altre vittime di usura. Relativamente al concorso composto da DI PALMA Michele, DI MARTINO Gaetano, ESPOSITO Rosa, PALUMBO Natale e COZZOLINO Fulvio, l’attività di indagine ha permesso di acclarare che gli stessi, approfittando dello stato di bisogno del denunciante, determinato da situazioni di ristrettezze economiche di quest’ultimo: l) quale corrispettivo di prestazioni di denaro pari ad euro 11.500 erogati, da DI PALMA Michele in contanti ed assegni emessi a firma di ESPOSITO Rosa, nell’arco temporale dei successivi 8 mesi, percepivano la somma di 20.000,00 euro così praticando interessi usurari del 110% annuo ed inoltre, si facevano promettere dallo stesso la somma di 6.000,00 euro quale ulteriore interesse sulla somma di 15.000,00 euro originariamente pattuita nel termine di 4 mesi applicando un tasso di interesse usurario del 120% annuo con la mediazione di PALUMBO Natale; m) mediante violenza consistita nel percuotere il denunciante, nonché nel danneggiargli l’autovettura, il DI PALMA Michele costringeva quest’ultimo a consegnargli il denaro per saldare i debiti; n) si presentavano a casa di un congiunto del denunciante ed ivi proferivano minacce all’indirizzo di quest’ultimo al fine di costringerlo a saldare i debiti; o) istigavano il COZZOLINO Fulvio il quale picchiava e minacciava di morte il denunciante, al fine di costringerlo a saldare i debiti. Relativamente al concorso tra CALANDRIELLO Giovanni, TREZZA Pasquale e PALUMBO Natale, l’attività di indagine ha permesso di acclarare che gli stessi, approfittando dello stato di bisogno del denunciante, determinato da situazioni di ristrettezze economiche del denunciante: a) fungendo il PALUMBO Natale da intermediario ed esattore delle somme pattuite, quale corrispettivo di prestazioni di denaro pari ad euro 30.000,00 consegnati in contanti, nell’arco temporale di 8 mesi, si facevano promettere dal denunciante la somma di 10.000,00 euro quale interesse sulla somma erogata e non avendo adempiuto il debitore nel termine prescritto, percepivano la somma di 15.000,00 euro di cui 5.000,00 euro rappresentavano l’interesse per il ritardo nel pagamento di ulteriori 4 mesi così praticando interessi usurari del 50% annuo. Relativamente al concorso tra RISO Salvatore, DE GREGORIO Gennaro e ROSANOVA Carmine, l’attività di indagine ha permesso di acclarare che gli stessi, approfittando dello stato di bisogno del malcapitato determinato da situazioni di ristrettezze economiche del denunciante: a) quale corrispettivo di prestazioni di denaro pari ad euro 2.000,00 erogati in contanti dal DE RISO Salvatore, nell’arco temporale dei successivi 2 mesi, si facevano promettere la somma di 4.000,00 euro all’uopo applicando un tasso di interesse usuraio del 600% annuo; b) il DE RISO Salvatore come istigatore di DE GREGORIO Gennaro e ROSANOVA Carmine, minacciavano di male fisico il denunciante, nel caso avesse protratto ancora il ritardo del saldo dei debiti. Relativamente al BUONTEMPO Arcangelo, l’attività di indagine ha permesso di acclarare che lo stesso, approfittando dello stato di bisogno del malcapitato determinato da situazioni di ristrettezze economiche del denunciante: a) quale corrispettivo di prestazioni di denaro pari ad euro 1.500,00, nell’arco temporale di 2 mesi, si faceva promettere la somma di 3.000,00 euro applicando così interessi usurai del 600% annuo; b) mediante violenza consistita nel percuotere il denunciante al viso nonché mediante minaccia di ulteriori mali fisici nel caso avesse tardato il saldo dei debiti contratti, costringeva il malcapitato a farsi consegnare il denaro cui al capo sub a). Relativamente al DI MARTINO Ciro, l’attività di indagine ha permesso di acclarare che lo stesso, approfittando dello stato di bisogno del malcapitato determinato da situazioni di ristrettezze economiche: a) quale corrispettivo di prestazioni di denaro pari ad euro 10.000,00, nell’arco temporale dei successivi 18 mesi, percepiva la somma di 13.000,00 euro applicando così interessi usurai del 20% annuo. Relativamente al SABATINO Alfonso, l’attività di indagine ha permesso di acclarare che lo stesso, approfittando dello stato di bisogno del malcapitato determinato da situazioni di ristrettezze economiche del denunciante: a) quale corrispettivo di prestazioni di denaro pari ad euro 5.000,00, nell’arco temporale dei successivi 3 mesi, si faceva promettere la somma di 7.000,00 euro applicando così interessi usurai del 160% annuo. I predetti, ad esclusione del DE RISO, già irreperibile ed attivamente ricercato, dopo le formalità di rito sono stati tradotti alla casa Circondariale di Salerno.