Scafati: IN RICORDO DI FALCONE E BORSELLINO

L'importanza del riutilizzo sociale dei beni confiscati alla Camorra
letto 1342 volte
falconeeborsellino(1).jpg
“Molti mi chiedono come fosse l’uomo Borsellino, e se fosse diverso dal giudice che tutti ammirano. Paolo era il giudice che tutti ammirano perché era un uomo speciale. Un uomo di valori che credeva profondamente nella giustizia e nel potere dell’amore”. Con queste parole, estratte dalla lettera inviata per l’evento che ogni anno si ripete per ricordare le vittime delle stragi...

di Capaci e via D’Amelio, Rita Borsellino rinnova la memoria di quegli uomini che tanto hanno dato alla patria vivendo con onestà e amore verso il prossimo. Ieri sera, infatti, Piazza Falcone e Borsellino è stata scenario della manifestazione promossa dall’associazione Libera “Per non dimenticare” alla presenza di numerosi ospiti come Don Tonino Palmese di Libera Campania, Giacomo Rosa, sindaco di Contursi e Antonio Ingroia, sostituto procuratore D.D.A. Palermo. Insieme a loro un pubblico commosso dalle parole degli intervenuti moderati e introdotti da Antonio Felice di Libera. <<Grazie a Falcone e Borsellino – ha affermato Palmese – e alla loro capacità di vivere oggi ci sentiamo legittimati ad inseguire percorsi di giustizia. Il nostro impegno è ispirato ai loro valori>>. Così anche Ingroia <<Questi giorni dal 23 maggio al 19 luglio sono momenti sempre molto emozionanti. L’Italia ha bisogno del ricordo, per non dimenticare, affinchè il sacrificio di questi uomini non sia vano>>. Nel corso del dibattito, grazie anche all’intervento del sindaco di Contursi, è stata inoltre ribadita l’importanza del riutilizzo sociale dei beni confiscati alla Camorra, come è accaduto al Parco della Quercia e come ha commentato in una lettera inviata per l’occasione Antonio Mariuccia, commissario di Governo per i beni confiscati che ha evidenziato il grande significato della legge 109/96 fortemente voluta dall’associazione Libera. Una legge che fa leva proprio sul principio di legalità e del falso mito dell’invincibilità delle mafie. Ha seguito il dibattito un assolo di chitarra classica in memoria di tutte le vittime delle mafie, del Maestro Espedito De Marino. Francesca Cutino