Sarno: STOP ALL'INQUINAMENTO DELLA SOLOFRANA E DEL SARNO

Un tavolo di lavoro per la Solofrana per contribuire a salvare il Sarno
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“Istituire un tavolo permanente di lavoro per coordinare gli interventi necessari ad individuare e bloccare le fonti di inquinamento della Solofrana e salvare il Sarno”. E’ la proposta del Presidente del Parco del Bacino Idrografico del Sarno, il Sen. Andrea De Simone, avanzata al Gen. Roberto Iucci, commissario per l’emergenza, al Rag....

Gino Marotta, commissario straordinario del Consorzio di Bonifica, al Prof. Giuliano Cannata, segretario per l’Autorità di Bacino, ai Presidenti delle Province di Salerno, Napoli e Avellino, oltre che ai Sindaci dei Comuni interessati. «Il lavoro del Parco, teso a risanare un territorio di straordinario valore – ha spiegato il Sen. De Simone – può essere compromesso dall’irresponsabilità di chi si ostina a considerare la Solofrana una fogna a cielo aperto». La programmazione regionale 2007-2013 offre l’occasione per realizzare programmi integrati in grado di garantire uno sviluppo intelligente, valorizzare le grandi risorse del territorio, favorire la crescita economica e sociale. Per questo è necessario una più forte assunzione di responsabilità da parte di tutti gli enti preposti. «L’area dell’alto Sarno è dotata di un sistema di depurazione integrato – continua il Presidente del Parco del Bacino Idrografico del Sarno. Nessuno deve più sversare nella Solofrana. La Provincia di Avellino consente ad alcune aziende di Solofra di poterlo fare? Si attui, dunque, un serio controllo degli atti e, se il caso lo richiede, si revochino le autorizzazioni. Alcuni Comuni tollerano la presenza di condotte lungo gli argini? Il Commissario per l’emergenza assuma ogni iniziativa, verso le amministrazioni, le aziende ed i privati per chiudere tutti i punti di uscita di acque reflue lungo il corso della Solofrana. Il progetto di bonifica del Sarno può essere attuato non prima di aver risolto il problema degli scarichi abusivi». Il Parco, intanto, prosegue l’attività per la nuova perimetrazione, per l’adesione di tutti i Comuni del bacino e per adottare gli strumenti di pianificazione. Con la partecipazione di tutti i soggetti del territorio, pubblici, associativi e privati, il Parco può impegnare ingenti risorse comunitarie per realizzare importanti progetti di sviluppo. Verso gli enti inadempienti il Parco assumerà tutte le iniziative consentite dalla legislazione vigente.